domenica 18 gennaio 2009

Elogio del silenzio


L’esperienza di guardare dentro se stessi è la più vera e importante che un individuo possa provare.
Se, però, non ci è mai capitato di fermarci a ricercare, quando si prova a raggiungere il cuore del proprio essere, ci si allontana, spaventati dal buio e dall’inquietudine che si percepisce.
Il silenzio può apparire come un vuoto orribile, un abisso spaventoso aperto sul nulla soprattutto per coloro che vivono completamente immersi nella personalità, strettamente vincolati al mondo oggettivo e che non hanno mai provato, neppure vagamente, la vibrazione proveniente dai livelli superiori del proprio essere.

La dimensione più profonda di noi stessi, infatti, ci è normalmente inaccessibile a causa del nostro immedesimarci nel nostro corpo e del fatto che alla nostra esperienza appartiene quasi esclusivamente lo stato pesante della nostra corporeità che ci mantiene indissolubilmente legati al contingente.

Ma l’uomo è costituto di spirito, oltre che di materia, e vi è ben altro oltre il velo di Maya dell’illusione, creatrice di forme e di vane speranze che si estrinsecano in vincoli come malattie, sofferenze, senso di impotenza, capaci di avvolgere completamente l’essere nel buio della non manifestazione.

Il silenzio si conquista un passo alla volta, con il controllo della parola, la conservazione delle energie, intessendo trame di solitudine e di riflessione che favoriscano l’acquietarsi della mente.
Il suono è vibrazione, è energia e ogniqualvolta parliamo emaniamo dell’energia di vibrazione, diversa a seconda della natura e della qualità delle nostre parole. Senza nemmeno rendercene conto disperdiamo continuamente energie, durante la giornata, con l’uso indiscriminato che facciamo della parola e del suono.

Ma silenzio non è solo assenza di parola, ma anche espressione di un modo di essere in cui la pace esteriore si realizza in quanto riflesso di un atteggiamento interiore profondo e fecondo, raggiungibile solo attraverso l’introversione della nostra attenzione.

Il silenzio è un modo per dare respiro all’esistenza e alla pace.

La sua caratteristica fondamentale è il suo eccezionale effetto nel riuscire a innescare trasformazioni profonde dando il via ad un processo evolutivo in grado di rivoluzionare abitudini e atteggiamenti, valori e obiettivi della vita.

Il silenzio ci permette di ritrovare e di ricongiungerci con il nostro essere interiore, la nostra parte più profonda lasciando che la voce affiori e la verità della coscienza possa finalmente esprimersi e inaugurando l’apertura del passaggio che conduce da fuori a dentro, dal caos all’ordine, dalla schiavitù alla libertà.
Quando le labbra tacciono, quando le emozioni si acquietano, quando anche i pensieri si fermano, allora qualche altra cosa comincia a parlare in noi.

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